giovedì 5 gennaio 2012

Parliamo di zucchero

Parliamo di zucchero. Ma senza entrare nell’aspetto della chimica vera e propria. Due anni fa ero seguito da una dottoressa omeopata specializzata in alimentazione. Era più meno gennaio o al massimo febbraio e anche allora il rapporto con la bilancia non era dei migliori (avevo toccato le tre cifre). Tra le varie restrizioni che mi furono consigliate c’era quella di eliminare qualsiasi tipo di zucchero aggiunto (merendine, biscotti, wafer, marmellate e anche yogurt). Seguii le indicazioni della dottoressa e spinto dalla curiosità cercai un po’ in rete le “conseguenze negative” legate all’assunzione di zucchero raffinato.
Quello che più mi colpì fu sapere da un lato che lo zucchero raffinato era difficilmente assimilabile dal nostro organismo e contribuiva, assieme ad altri fattori, al gonfiore addominale. Il nostro organismo, infatti, non riesce a “smontare” tutto lo zucchero che riceve per poterlo poi distribuire al nostro corpo. Ciò che rimane inutilizzato viene interessato da un processo di fermentazione che, nelle persone con uno stomaco un po’ delicato, porta al gonfiore.
L’altro aspetto negativo dello zucchero (del quale avevo sentito parlare anni fa) è legato alla capacità dello zucchero di creare dipendenza e di aumentare la sapidità di alcuni cibi. Se per esempio provate a mangiare dei biscotti al cioccolato con lo zucchero molto probabilmente (io per primo) li mangerete quasi tutti. Se nello zucchero, invece, lo zucchero non ci sarà, difficilmente vi spingerete oltre. Lo zucchero è inoltre presente, tanto per dirne una, anche nelle salse piccanti e in alcuni prodotti di fast-food: il prodotto sembra quindi avere un maggior sapore e (indirettamente) porta a pensare “A casa mia non mangio così saporito”.
QUESTO POST però non è CONTRO I FAST FOOD. Capita anche a me di mangiare fuori ogni tanto (magari cerco di evitarlo, però sono situazioni che possono capitare) e non credo muoia nessuno se una volta al mese si passa in questo o in quel fast food. Il problema c’è quando diventa un’abitudine.
Ritornando sul seminato e sul nostro zucchero vi volevo ricordare un’ultima cosa: lo zucchero, lo sappiamo, procura energia immediatamente utilizzabile (più o meno come i carboidrati) e permette una maggior attività della persona. Ecco perché molto spesso le persone iperattive mangiano prodotti molto zuccherini: perché permette loro di mantenersi scattanti anche dopo 12 ore di ufficio e 2 di palestra e devi finire di fare delle cose a casa. Il problema è che il corpo non assimila nulla se non scarti (le bevande energetiche sono acqua, zucchero e coloranti). Può andar bene una volta se non si può mangiare correttamente, ma non dovrebbe diventare un’abitudine.
Avrei ancora tante cose da scrivere ma rischierei di dilungarmi. Diciamo che ora lancio un sassolino: se qualcuno avrà altre curiosità magari approfondiremo assieme il discorso.
Il “messaggio” che vorrei lasciarvi oggi è di non demonizzare lo zucchero, ma nemmeno di diventarne dipendenti: va benissimo un cucchiaino nel caffè (anche se il caffè andrebbe amaro), nel te (o nel latte) magari metteteci del miele. Se avete voglia di una caramella ogni tanto mangiatela pure, ma se divorate pacchetti di caramelle ogni giorno allora magari potreste prendere delle radici di liquerizia.

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