Parliamo
di zucchero. Ma senza entrare nell’aspetto della chimica vera e
propria. Due anni fa ero seguito da una dottoressa omeopata
specializzata in alimentazione. Era più meno gennaio o al massimo
febbraio e anche allora il rapporto con la bilancia non era dei migliori
(avevo toccato le tre cifre). Tra le varie restrizioni che mi furono
consigliate c’era quella di eliminare qualsiasi tipo di zucchero
aggiunto (merendine, biscotti, wafer, marmellate e anche yogurt). Seguii
le indicazioni della dottoressa e spinto dalla curiosità cercai un po’
in rete le “conseguenze negative” legate all’assunzione di zucchero
raffinato.
Quello
che più mi colpì fu sapere da un lato che lo zucchero raffinato era
difficilmente assimilabile dal nostro organismo e contribuiva, assieme
ad altri fattori, al gonfiore addominale. Il nostro organismo, infatti,
non riesce a “smontare” tutto lo zucchero che riceve per poterlo poi
distribuire al nostro corpo. Ciò che rimane inutilizzato viene
interessato da un processo di fermentazione che, nelle persone con uno
stomaco un po’ delicato, porta al gonfiore.
L’altro
aspetto negativo dello zucchero (del quale avevo sentito parlare anni
fa) è legato alla capacità dello zucchero di creare dipendenza e di
aumentare la sapidità di alcuni cibi. Se per esempio provate a mangiare
dei biscotti al cioccolato con lo zucchero molto probabilmente (io per
primo) li mangerete quasi tutti. Se nello zucchero, invece, lo zucchero
non ci sarà, difficilmente vi spingerete oltre. Lo zucchero è inoltre
presente, tanto per dirne una, anche nelle salse piccanti e in alcuni
prodotti di fast-food: il prodotto sembra quindi avere un maggior sapore
e (indirettamente) porta a pensare “A casa mia non mangio così
saporito”.
QUESTO
POST però non è CONTRO I FAST FOOD. Capita anche a me di mangiare fuori
ogni tanto (magari cerco di evitarlo, però sono situazioni che possono
capitare) e non credo muoia nessuno se una volta al mese si passa in
questo o in quel fast food. Il problema c’è quando diventa un’abitudine.
Ritornando
sul seminato e sul nostro zucchero vi volevo ricordare un’ultima cosa:
lo zucchero, lo sappiamo, procura energia immediatamente utilizzabile
(più o meno come i carboidrati) e permette una maggior attività della
persona. Ecco perché molto spesso le persone iperattive mangiano
prodotti molto zuccherini: perché permette loro di mantenersi scattanti
anche dopo 12 ore di ufficio e 2 di palestra e devi finire di fare delle
cose a casa. Il problema è che il corpo non assimila nulla se non
scarti (le bevande energetiche sono acqua, zucchero e coloranti). Può
andar bene una volta se non si può mangiare correttamente, ma non
dovrebbe diventare un’abitudine.
Avrei
ancora tante cose da scrivere ma rischierei di dilungarmi. Diciamo che
ora lancio un sassolino: se qualcuno avrà altre curiosità magari
approfondiremo assieme il discorso.
Il
“messaggio” che vorrei lasciarvi oggi è di non demonizzare lo zucchero,
ma nemmeno di diventarne dipendenti: va benissimo un cucchiaino nel
caffè (anche se il caffè andrebbe amaro), nel te (o nel latte) magari
metteteci del miele. Se avete voglia di una caramella ogni tanto
mangiatela pure, ma se divorate pacchetti di caramelle ogni giorno
allora magari potreste prendere delle radici di liquerizia.
Nessun commento:
Posta un commento